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Sinestesia

Vassilij Kandinskij (1866-1944)

Nato a Mosca da un'agiata famiglia amante della musica, fu però indirizzato ad una carriera economico giudiziaria.

La sua vocazione, la pittura, iniziò però ad essere evidente a partire dal 1895, anno in cui ebbe occasione di visitare a Mosca una mostra impressionista.

Fu così colpito dalle opere degli artisti francesi, e in particolare da quelle di Claude Monet, che, dopo un paio di mesi, si trasferì a Monaco per dedicarsi alla pittura.

Da qui iniziò il suo percorso artistico che, se in un primo momento si avvicinava a quello dell'Impressionismo francese, se ne discostò gradualmente, finchè, nel 1910, Kandinskij produsse il suo primo acquerello astratto.

Interessante notare come, da questo momento in poi, il pittore cominciò a intitolare le sue tele con termini presi in prestito dal linguaggio musicale, come per esempio "composizione" o "improvvisazione".

Nel 1912, insieme al pittore Franz Marc, Vassilij pubblicò l'almanacco "Il cavaliere azzurro", nel quale erano presenti quattro articoli a carattere musicale.

Kandinskij era affascinato dagli esperimenti di Scrjabin con la luce, pur dichiarando maggior affinità con le idee di Shonberg, compositore che sentiva molto vicino al suo modo di percepire i legami tra pittura e musica.

Importante è sottolineare come il pittore fosse in grado di percepire sensazioni uditive collegate a determinati colori; perciò, quando dipingeva, le sue composizioni non erano soltanto unione di colori, ma allo stesso tempo "sinfonie" cromatiche. Ad esempio l'artista contrapponeva spesso i due colori primari rosso e blu, corrispondenti a due suoni alla massima distanza intervallare possibile, il tritono(do e fa#).

In un passo significativo di Dello spirituale nell'arte, Kandinskij scrive:" (...) Un'azione che si eserciti attraverso un senso arriva direttamente all'anima, facendo vibrare per simpatia le vie corrispondenti che vanno dall'anima agli altri organi sensoriali. Si potrebbe paragonare questo fenomeno a una sorta di eco o di risonanza quale si ha in determinati strumenti musicali quando, senza essere toccati, entrano in risonanza con un altro strumento, toccato invece direttamente".

In nessun altro pittore del Novecento si è manifestato con tanta evidenza l'influsso della musica, in diverse circostanze e nelle forme più varie:
- nell'affinità dell'esperienza artistica del pittore con quella di alcuni compositori suoi contemporanei come Scrijabin e Shonberg, e nella costante collaborazione con altri musicisti;
- nella capacità di esprimere visivamente i suoni attraverso l'esperienza della sinestesia, la facoltà sensoriale che consente di percepire i colori, espressi musicalmente in suoni e viceversa;
- nella creazione di composizioni pittoriche e sceniche basate su principi derivati dalla tecnica della composizione musicale;
- nell'elaborazione di una teoria artistica che, partendo dall'analogia tra il suono e il colore, giungesse a prospettare un'opera d'arte sintetica, fondata organicamente su tutte le arti.